Sono passati ormai alcuni mesi dall’entrata in vigore della seconda parte della normativa nazionale sulle pavimentazioni in legno per esterni - nota al pubblico con l’identificativo UNI 11538-2: essa va ad intervenire sulla precedente legge del 2014, completandola e fornendo informazioni dettagliate precise su elementi complementari alla pavimentazione, quali metodo di posa, modalità di sostegno e tecniche di fissaggio.
La nuova norma, di valore nazionale, NON tratta di:
supporti d’appoggio in legno trattato per via chimica e/o termica
elementi aggiuntivi con funzione di griglia complementari alla pavimentazione
posa degli elementi di rivestimento della pavimentazione posizionati tramite metodi di incollaggio o incastro
requisiti del legno che costituisce la superficie
Evita inoltre di riprendere i temi già trattati nella precedente legge, agendo dunque come un supplemento legislativo.
La legge del 2014 trattava, in linea generale, dei requisiti che doveva possedere il legno per essere utilizzato per pavimentazioni esterne: faceva riferimento, principalmente, al grado di resistenza all’umidità, l’arco di flessibilità in relazione alle diverse temperature e la capacità di limitare al minimo ammissibile le deformazioni strutturali.
Seguiva un verdetto finale che elencava i nomi delle tipologie di legno adatte alla posa all’esterno, stilando di fatto una lista di materiali a norma, senza però prendere in considerazione gli indispensabili elementi aggiuntivi che modificano, inevitabilmente, le caratteristiche e le prestazioni anche del legno più affidabile.
Veniva esplicitato poi l’obbligo di segnalare alcune informazioni di base sull’etichetta del prodotto finale: per esempio, il testo della norma citava “la durabilità del legno, la resistenza alle termiti, la resistenza ai funghi, la durezza, la stabilità dimensionale e il coefficiente di snellezza”, considerando anche le qualità aggiuntive derivanti da eventuali rivestimenti, in grado di fornire nuove caratteristiche fisiche, un look diverso e una nuova forma, senza però relazionare queste particolarità ad altri elementi extra come il sistema di posa utilizzato, gli ausili di sostegno e la tecnica di fissaggio tra questi ultimi e la superficie.
La norma 11538-2, in vigore dal 6 settembre 2018, è stata varata proprio per colmare questa lacuna. Essa definisce, infatti, le regolamentazioni riguardo:
le tipologie e le caratteristiche degli elementi di appoggio in diversi materiali, tra cui legno, plastica, metallo e affini, sancendo per ognuna di queste varianti degli standard di sicurezza e durabilità
la metodologia di fissaggio tra sostegni e pavimentazione, prendendo in considerazione le possibilità meccaniche, a incastro e a vite
i sistemi di posa maggiormente diffusi, cioè quello con viti a vista, quello con clip fissate su sistemi d’appoggio lineari e quello realizzato tramite moduli pre-assemblati
Questo tipo di specifiche consentono di mantenere a livelli elevati le performance delle tipologie di legno approvate dalla legislazione precedente, che non teneva conto dell’implementazione che dava origine al complesso finale e considerava il materiale della superficie fine a sé stesso.
L’intento della seconda normativa sulle pavimentazioni esterne in legno è di dare maggiori informazioni e garanzie al fruitore finale, rendendolo consapevole di come verrà installata la superficie esterna e dando lui le basi per riconoscere i materiali e le tecniche che garantiscono uno standard di qualità elevato, al fine di ridurre le possibilità di installazioni dalle prestazioni scadenti.
In altre parole, mette in luce il fatto che la scelta dei materiali visibili non è tutto, ma che invece molto dipende da altre variabili quali il metodo di fissaggio e la tecnica di posa, accentuando il valore di un sistema di sostegno e ancoraggio valido, come la scelta di un pavimento sopraelevato realizzato con accessori e componenti di qualità.