Il casco antinfortunistico o casco da lavoro è uno dei dispositivi di protezione individuale più importanti, in quanto permette di proteggere i lavoratori da danni gravi, lesioni permanenti e rischio di morte.
In particolare il casco antinfortunistico, altrimenti detto casco di protezione o elmetto di protezione, fa parte dei dispositivi di protezione del capo. Infatti, serve a proteggere la testa del lavoratore da urti, caduta di oggetti o materiali, ustioni o scosse elettriche.
Ma quando è necessario utilizzare il casco di sicurezza? Come sceglierlo? E perché è così importante indossarlo in un cantiere edile? Scopriamolo in questo articolo.
A cosa serve il casco antinfortunistico in cantiere?
Il casco antinfortunistico di protezione viene utilizzato dai lavoratori all’interno del cantiere, in quanto gli interventi che si realizzano in tale contesto rientrano tra le attività lavorative che comportano la necessità di proteggere la testa.
I caschi da cantiere tutelano, infatti, i lavoratori edili dalla caduta o dal rovesciamento di materiali o di oggetti dall’alto. Ecco perché nell’edilizia l’uso del casco di sicurezza è diventato indispensabile e obbligatorio per legge.
In quali situazioni occorre utilizzare il casco antinfortunistico in cantiere? Quando:
- si opera con sistemi di elevazione, come ascensori, montacarichi, gru e nastri trasportatori;
- si realizzano lavori di demolizione;
- si svolgono lavori edili in prossimità di impalcature e di posti di lavoro;
- si lavora su strutture in altezza, in quota, lavori di montaggio e installazione di ponteggi;
- si opera in fossati, pozzi e gallerie;
- si lavora su opere edili in struttura d’acciaio, prefabbricato e/o industrializzate;
- si realizzano lavori di movimento terra.
Casco antinfortunistico: normativa e obblighi
Come accennavamo in precedenza, in settori come l'edilizia il casco di protezione o elmetto protettivo è obbligatorio.
La normativa di riferimento, contenuta nel Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, demanda la responsabilità di scegliere i dispositivi di protezione individuale come i caschi antinfortunistici al datore di lavoro.
In particolare, il Decreto legislativo 81/08 elenca i rischi dai quali il giusto casco di sicurezza deve saper proteggere da:
- rischi meccanici;
- rischi da schiacciamento;
- rischi elettrici;
- rischi termici;
- rischi da schizzi o spruzzi di materiale fuso;
- rischio di visibilità limitata.
Ogni modello di casco europeo viene riconosciuto grazie alla marcatura CE ed esistono quattro norme che definiscono il tipo ed il livello di protezione forniti dal casco in questione. Vediamole insieme.
- La Norma Europea EN 397 definisce i requisiti per i caschi da lavoro di uso generale:
- il livello di resistenza agli urti, alla penetrazione e all’infiammabilità;
- gli accessori (imbracatura, etc.).
- La Norma EN 14052 stabilisce i criteri di cui un casco ad alte prestazioni deve essere dotato per essere considerato tale:
- una maggiore resistenza agli urti, a oggetti appuntiti e alle alte temperature;
- gli accessori (cinturino sottogola obbligatorio).
- La Norma EN 812 definisce i requisiti dei copricapo antiurto:
- la capacità di sopportare impatti e di non essere penetrato;
- le caratteristiche del cinturino sottogola;
- requisiti aggiuntivi, come la resistenza a temperature molto basse, al fuoco o all’elettricità.
- La Norma EN 50365 definisce i requisiti per i caschi isolati elettricamente:
- la protezione contro un’esposizione di breve durata ad una corrente alternata fino a 440 V;
- la protezione contro tensioni di corrente alternata di 1.000 V e di corrente continua di 1.500 V.
Ogni elmetto, per essere considerato a norma, deve avere obbligatoriamente stampato o impresso un marchio che riporti le seguenti indicazioni:
- il numero della Norma Europea di riferimento;
- il nome o la marca del fabbricante;
- l’anno e il trimestre di fabbricazione;
- il tipo di elmetto.
Gli elementi che compongono un casco antinfortunistico
Ora che abbiamo capito l’importanza dell’elmetto antinfortunistico e approfondito la normativa che lo regolamenta, andiamo a vedere nel dettaglio di quali elementi si compone.
Il casco di sicurezza è costituito da tre parti principali:
- la calotta di protezione, ovvero la parte più esterna del casco, con la funzione di deviare gli oggetti che potrebbero urtare la testa;
- l’imbracatura o bardatura, che è la parte interna, con la funzione di ammortizzare e assorbire gli urti, mantenendo stabile la posizione della calotta;
- il cinturino sottogola, ovvero il cinturino regolabile che si aggancia sotto il mento, con la funzione di mantenere il casco ben saldo sulla testa di chi lo indossa.
Può esistere anche un ulteriore strato aggiuntivo (che ritroviamo, per esempio, negli elmetti protettivi usati in cantiere) in plastica o tessuto, che rende l’elmetto di protezione ancora più confortevole.
Infine, i caschi di protezione possono essere realizzati con diversi materiali, con l'obiettivo di rendere questi oggetti efficaci, resistenti e al tempo stesso confortevoli:
- policarbonato termoplastico;
- metallo (per esempio alluminio);
- fibra di vetro: questo materiale ha il fine di rendere il casco particolarmente leggero.
Tutti i tipi di casco antinfortunistico
Abbiamo a disposizione diverse tipologie di casco antinfortunistico, ognuno destinato a un particolare tipo di attività: dai caschi da cantiere al casco da lavoro con visiera, ogni modello viene progettato per essere il più performante possibile per l’attività a cui è destinato.
Ecco i diversi tipi di caschi di sicurezza e le loro caratteristiche.
- Copricapo antiurto: è resistente a urti lievi che possono essere causa di lesioni modeste.
- Casco di protezione standard: è il tipico casco da cantiere con calotta di protezione e bardatura, progettato per essere resistente a urti, cadute e oggetti appuntiti.
- Casco di protezione ad alte prestazioni: si caratterizza per assorbimento d’urto e resistenza alla penetrazione elevati.
- Casco di protezione con isolamento elettrico: Questo casco di sicurezza offre un'eccezionale resistenza all'elettricità, fino a 440 V per periodi di tempo limitati.
- Casco forestale: è il tipico casco con visiera antinfortunistica, indossato prevalentemente in attività forestali (per esempio disboscamento).
Gli altri dispositivi di protezione individuale in un cantiere edile
Oltre alla scelta del casco protettivo più adatto, secondo la normativa vigente, è obbligatorio per il datore di lavoro formare il personale sui rischi e sull’uso degli altri dispositivi di protezione individuale (DPI) e assicurarsi che questi vengano correttamente utilizzati sul luogo di lavoro.
I DPI devono essere scelti in maniera idonea, in base ai rischi a cui il cantiere edile può esporre i lavoratori e devono avere la marcatura CE.
Le protezioni individuali utilizzabili in cantiere si differenziano in base alla parte del corpo che deve essere protetta.
- I guanti per la protezione delle mani: ne esistono di diversi tipi e vengono realizzati in vari materiali come cuoio, tela o materiali sintetici. Servono a prevenire eventuali danni alle mani come graffi, tagli, strappi e forature.
- Le scarpe antinfortunistiche per la protezione dei piedi: dotate di protezioni multiple, hanno la punta in acciaio per proteggere le dita dallo schiacciamento e uno strato in acciaio che impedisce la perforazione della suola.
- Imbracature per la protezione di cadute dall’alto: fasciano il corpo impedendone la caduta. Possono essere ad attacco dorsale o sternale e sono ancorate per mezzo di moschettoni e pinze di collegamento.
- Occhiali e visiere per la protezione di occhi e viso: diverse tipologie disponibili, anche integrabili a maschere.
- Cuffie o auricolari per la protezione dell’udito: diverse tipologie disponibili, anche compatibili con gli elmetti.
- Respiratori a maschera, isolanti o a filtro (antipolvere o antigas) per la protezione delle vie respiratorie.
- Abbigliamento di lavoro fluorescente e rifrangente per la protezione del corpo e aumento della visibilità.
I consigli per scegliere un casco antinfortunistico
In primo luogo, la scelta del casco da cantiere deve rispettare la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Infatti, sarà la valutazione dei rischi associati al contesto lavorativo a dettare il tipo di protezione giusta da scegliere. Ecco alcuni esempi:
- trattamento anti-UV della calotta esterna e protezione interna anti-calore in caso di prolungata esposizione al sole;
- cinturino sottogola in caso di attività che prevedono movimenti improvvisi o ripetitivi;
- compatibilità del casco alla presenza di una protezione auricolare in caso di esposizione a livelli di rumore elevati;
- compatibilità del casco alla presenza di occhiali protettivi e visiera in caso di esposizione a schizzi o spruzzi di materiali o schegge.
Al fine di garantire il comfort e la salute del lavoratore, il datore di lavoro deve valutare il giusto peso, la taglia, la resistenza dell’elmetto da lavoro, nonché la ventilazione interna, in modo da garantire l’efficienza del DPI.
Anche la scelta del colore ha una sua rilevanza. Può essere scelto in modo da rendere ben visibile il lavoratore durante l’attività svolta.
Inoltre, può essere importante prevedere quanto un casco antinfortunistico verrà utilizzato. Per un uso occasionale un casco di protezione standard risulterà idoneo, mentre per un uso prolungato sarà preferibile scegliere un casco leggero e ad alte prestazioni.
In conclusione, quando si sceglie un elmetto da cantiere occorre tenere conto del rispetto delle normative, della qualità dei materiali e del comfort del lavoratore: tutte caratteristiche che solo un fornitore edile di comprovata esperienza può garantire.