Posa pavimento: tutto ciò che devi sapere

Una delle operazioni più importanti per la definizione estetica e funzionale di un ambiente interno è la posa del pavimento. Infatti, per garantire un risultato durevole, estetico e funzionale, la posa in opera del pavimento deve essere eseguita seguendo tecniche ben precise e utilizzando prodotti di qualità.

Posare il pavimento non significa semplicemente incollare le piastrelle alla superficie: significa scegliere la tipologia di pavimento, definire una geometria di posa e dotarsi degli strumenti giusti da utilizzare durante l’operazione.

Dagli schemi di posa agli accessori indispensabili, dal costo dell’operazione alla scelta del fornitore: ecco una guida completa con tutte le informazioni da conoscere per realizzare una posa a regola d’arte.

Norma UNI posa pavimenti: cosa dice la normativa

Come per la maggior parte delle operazioni in edilizia, anche per la posa dei pavimenti esiste una normativa di riferimento. Infatti, la posa di piastrelle, in particolare di piastrelle in ceramica, per pavimenti e pareti è regolamentata dalla Norma UNI 11493.

La normativa si concentra su tre punti fondamentali:

  • I pavimenti in ceramica devono dimostrare di avere 5 caratteristiche basilari per essere a norma: sicurezza, regolarità, durabilità, manutenibilità e sostenibilità;

  • I pavimenti devono svolgere due funzioni principali (nessuna delle due è secondaria): funzione estetica e di arredamento e funzione tecnica (resistenza, prestazioni fisiche, meccaniche, termiche, etc.);

  • Nessun pavimento in ceramica può essere posato “a giunto unito” in quanto non garantirebbe le prestazioni in termini di drenabilità: per questo è necessario realizzare le fughe.

Tipi di posa pavimento: in quali situazioni si esegue la posa?

Prima di parlare nel dettaglio della posa dei pavimenti interni, è importante conoscere quali sono le situazioni in cui si esegue questa operazione:

  • Quando si realizza un pavimento nuovo da zero: in questa situazione non esiste alcun fondo rivestito preesistente. Il pavimento si realizza completamente da zero e, di conseguenza, è necessario realizzare anche il massetto;

  • Quando si posa un pavimento su un pavimento preesistente: in questa situazione esistono già un pavimento e un massetto. Per realizzare la posa basterà assicurarsi che il pavimento preesistente sia livellato e posare le nuove piastrelle sopra quelle già presenti;

  • Quando è necessario rifare un pavimento esistente: in questa situazione esiste già un pavimento, ma deve essere rimosso per lasciare spazio a quello nuovo. Oltre all’attività di posa, è quindi necessario rimuovere il pavimento preesistente.

Posa diagonal
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Posa pavimenti esterni vs posa pavimenti interni: cosa cambia?

Cosa cambia tra la posa di pavimenti esterni e la posa di pavimenti interni? La modalità di posa, gli accessori necessari per realizzare il lavoro e i materiali del pavimento sono spesso differenti.

 

Come avviene la posa di un pavimento indoor

La posa dei pavimenti indoor avviene, nella maggior parte dei casi, mediante incollaggio delle piastrelle su massetto. L’operazione si compone generalmente di pochi semplici passaggi:

  • Preparazione del fondo e della posa;

  • Taglio delle piastrelle;

  • Posa del pavimento e realizzazione delle fughe;

  • Realizzazione e stuccatura delle fughe.

  • Ove necessario, inserimento e posa dei profili per piastrelle

Come accennato precedentemente, la realizzazione delle fughe è richiesta dalla Norma UNI 11493 in quanto nessun pavimento in ceramica e gres (materiali più utilizzati per i pavimenti indoor) può essere posato “a giunto unito”. Le fughe sono necessarie per garantire determinati standard di assestamento e drenabilità, separando le piastrelle tra loro.

Proprio per questo, per realizzare pavimenti funzionali e di design, è fondamentale dotarsi degli accessori giusti durante la posa. Per la messa in opera dei pavimenti indoor, i livellatori e i distanziatori per piastrelle sono strumenti indispensabili.

Infatti, i distanziatori consentono di posare le mattonelle equidistanti tra loro, mentre i livellatori permettono di livellare il pavimento rendendo le piastrelle perfettamente complanari. Di seguito parleremo nel dettaglio del procedimento di posa con livellatori e distanziatori.

 

Come avviene la posa di un pavimento outdoor

Diversamente da quanto accade per i pavimenti indoor, non è insolito trovarsi davanti a superfici esterne posate con modalità differenti. Infatti, esistono molteplici tecniche di posa per i pavimenti esterni:

  • Posa in appoggio

    Una modalità di posa particolarmente utilizzata per realizzare camminamenti in giardino e collegamenti pedonali tra terrazzi e prato. Richiede una superficie piana e livellata e si esegue semplicemente appoggiando le mattonelle sul terreno (o, in alternativa, interrandole leggermente).

  • Posa incollata su massetto

    Modalità di posa che prevede la preparazione di un fondo specifico in cemento e l’incollaggio delle lastre sulla superficie preparata. In genere, si utilizza per i pavimenti esterni carrabili in quanto garantisce una resistenza particolarmente elevata ai carichi.

  • Posa a secco su fondo non pavimentato

    Questa procedura di posa si esegue per lo più in aree sabbiose o con ghiaia, difficili da pavimentare. Pur essendo priva di massetto, garantisce stabilità ed è duratura nel tempo.

  • Posa sopraelevata

    Una modalità di posa innovativa, tra le più diffuse oggi per i pavimenti outdoor, sia per pavimenti in legno che piastrellati. Si caratterizza per la creazione di un pavimento sopraelevato rispetto al terreno, utilizzando elementi di supporto in materiale plastico sui quali vengono posate direttamente le piastrelle. In questo modo si crea una superficie di calpestio sopraelevata che assicura una facile ispezionabilità e una posa molto più rapida e veloce (il pavimento è immediatamente calpestabile dopo la posa).

Schemi di posa per pavimenti interni

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Livellatori per piastrelle, distanziatori, profili: tutti gli accessori necessari per posare un pavimento

Come ben sappiamo, per eseguire la posa del pavimento indoor a regola d’arte e velocizzare il procedimento è importante utilizzare gli strumenti giusti: parliamo di distanziatori per piastrelle, livellatori, profili e giunti.

 

Distanziatori per piastrelle

Come abbiamo già detto, la Norma UNI 11493 afferma che non è possibile posare pavimenti “a giunto unito”. Qui entrano in gioco i distanziatori per piastrelle. Che cosa sono? Parliamo di accessori in plastica necessari per svolgere le seguenti funzioni durante la posa:

  • Consentono di realizzare fughe dello spessore corretto;

  • Rendono le superfici complanari;

  • Consentono di realizzare fughe equidistanti e lineari.

Sul mercato esistono diverse tipologie di distanziatori. La distinzione più importante che è necessario considerare è quella tra distanziatori monouso e multiuso

  • Distanziatori monouso: vengono utilizzati durante la posa, lasciati all’interno della fuga e ricoperti di stucco;

  • Distanziatori multiuso: vengono utilizzati durante la posa e poi rimossi per poi essere utilizzati nuovamente.

Oltre a questa prima distinzione, si possono individuare diverse tipologie di distanziatori:

  • Distanziatori a croce: utilizzati per realizzare pavimenti con posa dritta (a scacchiera);

  • Distanziatori a T: utilizzati per realizzare pose sfalsate;

  • Distanziatori a cuneo: utilizzati per piastrelle multiformato per adattare la fuga;

  • Distanziatori multi spessore: multiuso, pensati per realizzare fughe di diverso spessore con un unico accessorio.

Posa con i distanziatori per piastrelle

Di seguito, la procedura di posa con i distanziatori per piastrelle:

  • Preparazione del fondo, definizione dello schema di posa e dello spessore delle fughe;

  • Stesura del collante, mediante spatole dentate;

  • Calcolo del numero di distanziatori da utilizzare (in base alla dimensione delle piastrelle e del tipo di posa scelta);

  • Uso di piastrelle tagliate ove necessario, come negli angoli o negli spazi adiacenti alle pareti;

  • Posizionamento dei distanziatori tra una piastrella e l’altra durante la posa;

  • Asciugatura e stuccatura delle fughe: se il distanziatore è monouso rimane all’interno della fuga, se è multiuso deve essere rimosso con un martello di gomma.

Livellatori per piastrelle

Proprio come i distanziatori, i livellatori per piastrelle sono accessori in plastica necessari per eseguire la posa del pavimento a regola d’arte. A cosa servono?

  • Livellare il pavimento all’altezza più alta registrata per rendere la superficie planare;

  • Mantenere le piastrelle equidistanti;

  • Realizzare fughe dello spessore desiderato.

Sul mercato esistono diverse tipologie di livellatori:

  • Livellatori a cuneo: formati da un cuneo, un elemento a perdere e una pinza, sono i più conosciuti sul mercato;

  • Livellatori a vite o a cilindro: formati da un cilindro con disco antigraffio e una vite. Le viti possono essere tradizionali, a T e a croce (per il livellamento in prossimità degli angoli). I più usati con piastrelle di grande formato.

Posa con i livellatori per piastrelle

Di seguito, la procedura di posa con i livellatori per piastrelle:

  • Preparazione del fondo, definizione dello schema di posa e dello spessore delle fughe;

  • Stesura del collante;

  • Calcolo del numero di livellatori da utilizzare (in base alla dimensione delle piastrelle);

  • Taglio delle piastrelle ove necessario, come negli angoli o negli spazi adiacenti alle pareti;

  • Posizionamento dei livellatori tra una piastrella e l’altra durante la posa, “tirandoli” con l’apposita pinza (nel caso dei cunei), o avvitandoli (nel caso dei cilindri), per livellare la superficie all’altezza più alta;

  • Asciugatura e rimozione dei livellatori con un colpo di martelletto in direzione della fuga.


Profili per piastrelle

I profili per piastrelle sono accessori molto importanti quando si parla di posa di pavimenti e rivestimenti con materiali di finitura differenti. Consentono, infatti, di ottenere finiture perfette in presenza di diverse tipologie di materiali o nei raccordi. In particolare, svolgono le seguenti funzioni:

  • Raccordano superfici di diversa tipologia portandole allo stesso livello;

  • Proteggono le piastrelle dagli urti;

  • Coprono i bordi irregolari;

  • Rendono più semplice la pulizia in quanto consentono di evitare le fughe ad angolo.

Proprio come accade per distanziatori e livellatori, anche quando si parla di profili per piastrelle la scelta sul mercato è ampia:

  • Profili di raccordo per pavimenti, utilizzati con superfici identiche per raccordi semplici;

  • Profili di raccordo per dislivello del pavimento, utilizzati per livellare superfici di diversa altezza;

  • Profili copri soglia, utilizzati per lo più per raccordare pavimenti di ambienti differenti;

  • Profili di separazione per pavimenti, utilizzati per rendere complanari i pavimenti;

  • Profili angolari, utilizzati per rifinire angoli in corrispondenza di giunzioni di superfici orizzontali e verticali (per esempio, pavimento e pareti).

  • Giunti di dilatazione, permettono di evitare fessurazioni e/o rotture nelle pavimentazioni posate a colla dovute a sollecitazioni, assestamenti e sbalzi termici.

Profili per piastrelle

Tipologie, geometrie e schemi di posa pavimenti

Uno degli elementi fondamentali da considerare nella posa di un pavimento è senza dubbio la geometria di posa del pavimento (o schema di posa). Di cosa si tratta? Parliamo dello schema grafico secondo il quale vengono posate e organizzate le piastrelle durante la posa.

Possiamo identificare quattro metodi di posa piastrelle “tradizionali”:

Posa dritta

Tecnica che prevede la disposizione delle piastrelle parallelamente alle pareti della stanza. Si utilizza generalmente per pavimentare zone come il bagno o la cucina in quanto è l’ideale con piastrelle quadrate ed essenziali, di grande formato, tipicamente in stile moderno minimal.

Posa diagonale

Tecnica che prevede la disposizione delle piastrelle parallele alle pareti della stanza, ma inclinate a 45 gradi tra loro. Si utilizza per lo più per ampliare la percezione dell’ambiente e per correggere i fuori squadro e le irregolarità delle pareti strutturali, soprattutto in presenza di piastrelle di diverso formato.

Posa a correre

Tecnica che prevede la posa delle piastrelle in campi paralleli tra loro, ma in modo sfalsato. Si può realizzare con layout orizzontale o verticale ed è perfetta soprattutto per ambienti dallo stile sofisticato, con parquet o piastrelle effetto legno.

Posa a spina di pesce

Tecnica che prevede la posa delle piastrelle nel senso della loro lunghezza, ma con le giunzioni sfalsate per realizzare motivi a zig zag. Si utilizza per lo più per conferire un effetto dinamico all’ambiente ed è perfetta in presenza di listoni di legno e parquet, con piastrelle rettangolari di dimensioni ridotte.

Come scegliere lo schema di posa

Ora che conosciamo quali sono i principali schemi di posa per pavimenti, è il momento di capire come scegliere quello migliore per l’ambiente. In genere, è necessario porsi le seguenti domande:

  • Quanto è grande lo spazio da pavimentare?
  • Le pareti sono a squadra tra loro?
  • Qual è la resa estetica desiderata? Quale è lo stile?
  • Qual è la funzione dell’ambiente?
  • Lo schema scelto è in linea con quello già presente sulle pareti?
  • Che tipo di illuminazione è presente all’interno della stanza?

Dopo aver considerato tutti questi fattori, si potrà scegliere come posare il pavimento per ottenere una pavimentazione a regola d’arte.

Tipi di pavimento per interni: i materiali più utilizzati sul mercato

Così come esistono numerosi schemi di posa per i pavimenti indoor, esistono anche altrettanti tipi di pavimento che si differenziano per il materiale di cui sono costituiti. Ogni materiale presenta caratteristiche proprie e risulta più o meno adatto a diverse applicazioni. 

Quali sono i tipi di pavimenti per interni più comuni?

  • Pavimenti in gres porcellanato

    Il gres porcellanato è attualmente il materiale più utilizzato sul mercato. Parliamo di un materiale realizzato dalla fusione di sabbia, argilla e minerali ad oltre 1000 gradi. Rispetto ad altri materiali presenti sul mercato, è più resistente, più semplice da pulire, più economico ed è impermeabile ed ignifugo.

    Inoltre, è un materiale particolarmente versatile in quanto si adatta a diversi stili simulando la resa estetica di altri materiali. Infatti, esistono numerosi tipi di gres porcellanato: gres effetto legno, gres effetto marmo, gres effetto pietra, gres effetto cemento, etc.

  • Parquet

    Il pavimento in parquet è tra i più eleganti e ricercati, ma è anche tra i più delicati e costosi. Infatti, essendo in legno (un materiale vivo), questo pavimento si graffia facilmente e non resiste bene all’umidità. Anche i costi, sia a livello di installazione, sia a livello di manutenzione, risultano più elevati rispetto a quelli dei pavimenti in gres.

  • Marmo

    Anche  il marmo è tra i materiali per pavimenti più ricercati e costosi sul mercato. Si caratterizza per la sua lucentezza, ma allo stesso tempo anche per la sua porosità. Proprio questa caratteristica lo rende un materiale più “delicato” in termini di pulizia e manutenzione.

  • Laminato

    Il pavimento in LVT o laminato è una delle alternative migliori al parquet: riproduce l’effetto legno, ma è molto più economico. Realizzato in vinilico o con una lamina di legno composito e una stampa effetto legno, è un materiale versatile e adattabile in quanto sulla stampa possono essere riprodotti innumerevoli effetti e decorazioni.

  • Resina

    I pavimenti in resina sono utilizzati per lo più in ambienti dallo stile moderno, in particolare uffici. Infatti, consentono di realizzare pavimenti senza fuga grazie alla pratica pellicola sottile e auto-livellante. La resina non è resistente agli urti e si graffia facilmente, ma è versatile in tema di colorazioni e tonalità.

Se stai pensando di realizzare un pavimento insonorizzato è necessario inserire uno strato di materiale fonoisolante.

Quanto costa posare un pavimento?

Come per ogni intervento in edilizia, anche per la posa del pavimento, i fattori di costo da considerare sono numerosi. 

In primo luogo, è fondamentale partire da una considerazione iniziale: posare il pavimento ex novo, posare il pavimento su un pavimento preesistente e rifare un pavimento esistente sono interventi con costi diversi. Infatti, la rimozione del pavimento vecchio e la realizzazione del massetto con malta cementizia hanno un costo aggiuntivo rispetto alla sola posa delle piastrelle.

In genere, i fattori di costo della posa pavimento da considerare sono i seguenti:

  • Materiale da posare: i prezzi di posa al mq variano in base al materiale di cui è costituito il pavimento;

  • Dimensioni dell’ambiente: all’aumentare delle dimensioni della superficie diminuiscono i costi al metro quadro per la posa;

  • Tipologia di posa: anche lo schema di posa influenza il costo e le tempistiche dell’operazione. A schemi più semplici corrispondono costi meno elevati;

  • Manodopera: come per ogni intervento in edilizia, anche la posa pavimento eseguita da professionisti del settore ha un costo.

Posa pavimento e Superbonus: ci sono detrazioni?

La posa del pavimento rientra nelle detrazioni previste dal Superbonus? In primo luogo, ricordiamo che il Superbonus è un’agevolazione statale che garantisce una detrazione del 110% sulle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di interventi utili all’efficientamento energetico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.

La posa in opera dei pavimenti potrebbe rientrare in tre tipologie di detrazione previste dallo Stato:

  • Bonus 50% Ristrutturazione

    La posa del pavimento rientra tra gli interventi di manutenzione ordinaria. Per questo consente l’accesso alla detrazione del 50% in caso di opere riguardanti spazi comuni, per esempio all’interno di condomini. Al contrario, per unità abitative private, consente l’accesso alla detrazione solo se realizzata nel contesto di un intervento di manutenzione straordinaria.

  • Superbonus 110%

    La posa del pavimento consente l’accesso alle detrazioni previste dal Superbonus in due casi:

    - In caso di coibentazione di strutture all’interno di ambienti non riscaldati;

    - In caso di sostituzione della fonte di generatore di calore esistente con realizzazione e posa del nuovo impianto di riscaldamento a pavimento.

  • Ecobonus 65%

    La detrazione del 65% è applicabile per la fornitura e posa dei pavimenti in due occasioni:

    - Quando il rifacimento del pavimento è contestuale ad un intervento di efficientamento sull’involucro dell'edificio, come per esempio la realizzazione del cappotto termico interno o esterno;

    - Quando la demolizione e la posa del nuovo pavimento sono legate alla realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento.

La posa e il rifacimento dei rivestimenti interni non rientrano nelle agevolazioni previste dallo Stato

Le agevolazioni legate al Superbonus sono state confermate fino al 2024 e fino al 2025 per gli appartamenti in condominio. Le informazioni riguardo alle agevolazioni sono in costante aggiornamento: per questo è sempre consigliato consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Come scegliere il giusto fornitore di materiali per pavimenti e rivestimenti

Quando si parla di rifornire il magazzino con materiali per posare pavimenti indoor, sul mercato esistono numerose alternative. Come scegliere il giusto fornitore? Basterà partire dalla valutazione di alcuni fattori fondamentali:

Storicità del marchio, presenza sul mercato (sia nazionale, sia internazionale) e Partner con cui ha stretto accordi e collaborazioni.

Qualità dei prodotti, attestabile con certificazioni e documentazione tecnica.

Rispetto delle normative vigenti nel mercato edile, per quanto riguarda il ciclo di produzione e l’impiego di materiali eco-friendly.

Ampiezza del catalogo prodotti: è importante che all’interno del catalogo del fornitore siano presenti tutti gli strumenti e gli accessori necessari per ultimare l’operazione di posa di un pavimento. In questo modo non sarà necessario ricercare più fornitori e sarà possibile comunicare con un unico Partner.

Produzione interna: quando si valuta di rivolgersi ad un fornitore edile, si consiglia di scegliere aziende che non rivendono esclusivamente prodotti, ma che ne producono di propri all’interno di apposite sedi produttive.

Reperibilità sul territorio e tempi di risposta brevi: come accade per ogni mercato, anche in quello edile è indispensabile scegliere fornitori presenti sul territorio con sedi fisiche e agenti disponibili, in grado di garantire tempi di risposta e consegna brevi.

Dakota Group: il fornitore perfetto per tutto il catalogo edilizia

Più di 40 anni di esperienza e un catalogo di oltre 3.000 prodotti: Dakota Group è il fornitore edile perfetto per ampliare l’offerta di magazzino e soddisfare le richieste dei clienti. Perché scegliere Dakota?

  • Prodotti di qualità, con certificazioni riconosciute per ogni prodotto e documentazione tecnica relativa a prestazioni e funzionalità;
  • Non solo rivendita: produzione propria nella sede di Rivalta (Made in Italy), con processi sostenibili e materiali 100% riciclabili;
  • Presenza capillare sul territorio e disponibilità degli agenti, con tempi di risposta e consegna particolarmente brevi e servizio post-vendita di qualità.

Dai distanziatori e livellatori più innovativi ai profili per piastrelle di qualsiasi materiale: scopri i prodotti Dakota dedicati ai pavimenti indoor (e non solo!), amplia la tua offerta di magazzino e aumenta le vendite.

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