Stabilizzante per ghiaia: guida all’uso e alla posa

Nella realizzazione di pavimentazioni esterne, il ruolo chiave è svolto dallo stabilizzante per ghiaia, una soluzione innovativa anche nota come stabilizzatore per ghiaia. Questo strumento è essenziale per stabilizzare granulati e ciottoli decorativi, componenti finali nella pavimentazione in ghiaia, ottimizzando le superfici per qualsiasi tipo di transito.

Lo stabilizzante per ghiaia si distingue per la sua struttura a nido d’ape, appositamente concepita per contenere ghiaia e ciottoli, promuovendo al contempo il drenaggio delle acque piovane e assicurando stabilità e sicurezza alla superficie pavimentata.

Approfondiamo la conoscenza degli stabilizzanti per ghiaia e scopriamo tutte le loro potenzialità.

 

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Quando si sceglie di impiegare lo stabilizzante per ghiaia?

L'uso degli stabilizzanti per ghiaia è cruciale nella creazione di varie tipologie di superfici pavimentate. Si trovano soluzioni specifiche come grigliati per percorsi pedonali, versioni carrabili adatte per veicoli leggeri, e opzioni altamente resistenti, ideali per sopportare i pesi di mezzi pesanti. Tipicamente, lo stabilizzante per ghiaia trova applicazione in diverse situazioni, come:

  • Parcheggi esterni, sia con che senza aree verdi, dove lo stabilizzante per ghiaia assicura una pavimentazione solida, capace di sostenere vari carichi;
  • Terrazzi, aree ludiche e giardini privati, dove predominano gli impieghi di grigliati stabilizzanti per ghiaia dedicati al traffico pedonale;
  • Itinerari pedonali e piste ciclabili, dove si preferiscono gli stabilizzanti per ghiaia progettati per il transito di mezzi leggeri;
  • Progetti nel settore del paesaggismo, dove gli stabilizzanti per ghiaia contribuiscono a realizzare interventi armonici ed efficienti.

 

Perchè usare uno stabilizzatore per ghiaia

I benefici derivanti dall'utilizzo dello stabilizzante per ghiaia sono molteplici: questi sistemi non solo prevengono lo spostamento di ghiaia e ciottoli causato dalla compressione, ma anche promuovono un deflusso omogeneo delle acque superficiali, consentendo così la creazione di pavimentazioni esterne drenanti e funzionali. Gli stabilizzanti per ghiaia si distinguono per una serie di caratteristiche vantaggiose, indipendentemente dal materiale di cui sono fatti, tra cui:

  • Leggerezza;
  • Flessibilità;
  • Semplicità di posa in opera;
  • Resistenza agli agenti atmosferici;
  • Sostenibilità ambientale, grazie alla loro riciclabilità.

In aggiunta, è essenziale sottolineare che le griglie per ghiaia, sia quelle in polipropilene sia quelle in geotessile, conservano il loro colore nel tempo e sono efficaci nel limitare la crescita di erbe infestanti.

Come installare una griglia stabilizzatrice per ghiaia?

La procedura per installare correttamente uno stabilizzante per ghiaia varia in base alle specifiche funzionalità richieste dalla pavimentazione. La scelta dello stabilizzante per ghiaia, che può essere realizzato in materiali diversi come il geotessile o il polipropilene, è fondamentale per garantire un risultato ottimale.

Posa di grigliati stabilizzanti in geotessile

La procedura per l'installazione dello stabilizzante per ghiaia si articola in tre fasi distinte, vediamole di seguito.

  1. Preparazione del terreno: questo passo iniziale richiede uno scavo di circa 7-8 centimetri di profondità. Dopo lo scavo, è fondamentale disporre uno strato di tessuto geotessile sull'intera area destinata alla pavimentazione, preparando il terreno per la posa dello stabilizzante per ghiaia.

  2. Posizionamento dello stabilizzante per ghiaia:

    1. Determinazione dell'area di intervento basata sulle dimensioni dello stabilizzante;
    2. Fissaggio iniziale dello stabilizzante con elementi di ferro da un lato;
    3. Stesura dello stabilizzante sull'area preparata;
    4. Fissaggio definitivo dello stabilizzante sul lato opposto;
    5. Per garantire un'installazione corretta, è essenziale ripetere queste operazioni per ogni strato necessario, tagliando le parti in eccesso e assicurando i singoli elementi dello stabilizzante (per i modelli in geotessile) con una graffatrice.

  3. Riempimento con ghiaia, pietrisco o brecciolino: quest'ultima fase prevede il riempimento delle celle dello stabilizzante con materiale selezionato, adeguato alle dimensioni del nido d'ape dello stabilizzante. È importante non superare le altezze massime indicate nelle schede tecniche. Per le superfici carrabili, si raccomanda l'utilizzo di materiali più resistenti, come porfidi, basalti o graniti. Infine, è cruciale compattare l'intera area con macchinari specifici per assicurare la durata e l'efficacia della pavimentazione.

Seguendo attentamente queste fasi, si ottimizza l'installazione dello stabilizzante per ghiaia, garantendo una pavimentazione esterna durevole e funzionale.

Posa di grigliati stabilizzanti in polipropilene

Rispetto al procedimento di posa di stabilizzatori geotessili, la modalità di posa di un grigliato stabilizzante per ghiaia in polipropilene presenta alcune piccole differenze che riguardano:

  • L’altezza del sottofondo da realizzare (da 15 a 30 centimetri);

  • La realizzazione di un letto di posa di alcuni centimetri di ghiaia medio fine, livellata e compattata;

  • Il taglio a misura, mediante l’utilizzo di una sega, delle parti eccedenti;

  • La realizzazione della connessione dei singoli stabilizzatori utilizzando gli appositi ganci.

In generale, quando occorre, per evitare i movimenti laterali della ghiaia si creano apposite cordolature di diverso materiale, secondo i contesti.

 

Gli stabilizzatori per ghiaia del catalogo Dakota

Quando si parla di grigliati stabilizzanti per ghiaia, Dakota presenta due soluzioni a catalogo:

Dak-Rock

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Dak-Rock è una griglia salvaghiaia costituita da una lastra stabilizzatrice con struttura alveolare in PE-HD abbinata ad uno strato di tessuto geotessile ad alta tenuta. Le sue caratteristiche distintive sono:

  • Elevata resistenza al gelo e alla compressione;
  • Utilizzo con uno strato di Tessuto Geotessile in fibra di PP;
  • Maggiore resistenza ai carichi torsionali grazie allo strato geotessile saldato alla struttura alveolare;
  • Impedisce la crescita delle erbe infestanti in superficie;
  • Facile da trasportare e posare;
  • Non richiede manutenzione;
  • Riciclabile.

Rappresenta la soluzione ideale per stabilizzare ghiaia e ciottoli in caso di realizzazione di viali, terrazze, giardini, sentieri pedonali e carrabili e aree esterne di qualsiasi genere.

Come si posa? 

  1. Creazione del sottostrato in ghiaia calcarea, di porfido o detriti di calcestruzzo (da 0 a 40 mm);

  2. Creazione strato di livellamento in sabbia setacciata e ghiaino (diametro di circa 4 mm);

  3. Posa della lastra Dak-Rock con geotessile rivolto verso il terreno;

  4. Riempimento della struttura con granulo di dimensioni da 4 a 12 mm;

  5. Completamento della pavimentazione: ricoprire la parte superiore degli alveoli con uno strato di granulo di circa 2 cm.

Dakota produce e commercializza anche lo strato di tessuto non tessuto in polipropilene, agugliato e termocalandrato (60 grammi per metro quadrato) necessario alla posa dello stabilizzatore.

Tre sono i prodotti Dak-Rock del catalogo Dakota:

  • Il primo di 1123 x 795 millimetri;
  • Il secondo delle identiche dimensioni;
  • Il terzo di 1590 x 1123 x 30 millimetri.

Dak-Rock Heavy

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Dak-Rock Heavy è un grigliato stabilizzante per ghiaia in polipropilene: la soluzione ideale di rinforzo a terra, in grado di favorire il drenaggio delle acque piovane e di stabilizzare la zona per il transito pedonale o carrabile anche per mezzi pesanti. 

La sua caratteristica distintiva è il sistema di interblocco a scatto, pensato per collegare i pannelli e creare superfici continue. In questo modo si ottiene una superficie uniforme e la griglia, una volta riempita, diventa completamente invisibile. Per questo Dak-Rock Heavy rappresenta una valida alternativa ai mattoni in porfido, alle lastre di pavimentazione e ai diversi tipi di pavimenti realizzati con base di calcestruzzo.

Come si posa? 

  1. Creazione del sottostrato in ghiaia calcarea, di porfido o detriti di calcestruzzo (da 0 a 40 mm);

  2. Creazione strato di livellamento in sabbia setacciata e ghiaino (diametro di circa 4 mm);

  3. Posa della lastra Dak-Rock con geotessile rivolto verso il terreno;

  4. Riempimento della struttura con granulo di dimensioni da 4 a 25 mm;

  5. Completamento della pavimentazione: ricoprire la parte superiore degli alveoli con uno strato di granulo di circa 2 cm.
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