Miniguida sui tipi di pannello di cartongesso

Il cartogesso è un materiale dai molti utilizzi ed è presente pressoché ovunque. Di pannelli ne esistono di diversi tipi e per diversi utilizzi. Certamente ne conoscerai le marche più utilizzate dai tuoi clienti professionali e alcune specifiche tecniche e di utilizzo.

Abbiamo raccolto le informazioni più importanti da tenere sottomano, utili anche per i meno esperti, in merito a:

  • le diverse tipologie di cartongesso
  • le principali proprietà che le differenziano;
  • gli utilizzi standard per ognuna di esse.

 

I principali vantaggi del cartongesso in edilizia: scarica la guida!

 

Cosa differenzia i tipi di cartongesso

Innanzitutto, chiariamo cosa va a differenziare le diverse lastre di cartongesso. 

I due elementi di base che lo costituiscono, il gesso e il cartone, possono essere soggetti a particolari operazioni, al fine di rendere la lastra più robusta o, addirittura, ignifuga o impermeabile. Nel primo caso si andrà a rafforzare la parte esterna, e si lavorerà dunque sull’armatura di cartone, al fine di far sostenere al pannello pesi più elevati o resistere ad urti più violenti; nel secondo caso si andrà a cambiare il nucleo di puro gesso con una miscela di gesso più additivi ed altri elementi particolari.

 

Le varianti del cartongesso in commercio

A seconda dei diversi utilizzi che si intende fare delle lastre di cartongesso, esse si suddividono in diverse classi:

  • Lastra standard: superficie di base, versatile e volta a poter ricevere vari generi di modifiche, generalmente finiture a scopo decorativo. Costituita da gesso pressato in un’armatura di materiale cellulosico solido, di base è grigio-bianca ed è utilizzata in strutture non sottoposte a condizioni particolari e senza funzioni specifiche. Sono le lastre più economiche in commercio.

  • Lastra a densità controllata: densità maggiore di quella standard (800kg/m3), e per questo consente prestazioni e robustezza maggiori; anche qui finitura e decorazioni sono applicabili senza problemi. Viene utilizzata per la realizzazione di pareti divisorie, controsoffitti e contropareti, poiché ha una buona capacità di sostenimento del peso.

  • Lastra ad elevata resistenza al fuoco: faccia con ottima resistenza alle alte temperature e buona durabilità nei confronti delle fiamme, grazie a fibre e additivi nel nucleo di gesso. Quest’ultimo è di per sé naturalmente resistente al fuoco, e gli elementi aggiuntivi permettono al pannello di isolare dal calore e opporsi alle fiamme molto più a lungo del normale cartongesso. Le lastre sono suddivise per classificazione di reazione al fuoco dei materiali, dove A1 e A2 identificano il materiale con il migliore comportamento al fuoco (riferimento norma  UNI EN 13501-1 del 2009). Generalmente si contraddistingue dal colore rosato del rivestimento.

  • Lastra idrofuga: lastra dal ridotto coefficiente di assorbimento di acqua, derivante da additivi che isolano il nucleo di gesso; la sua ottima resistenza ad alti livelli di umidità la rendono ideale per le strutture a frequente contatto con l’acqua od esposte a costante umidità. Si contraddistinguono dalle altre lastre per via del colore verde.

  • Lastre con durezza superficiale migliorata: materiale in grado di sopportare urti moderati mantenendo uno spessore limitato, adatto a ricevere finiture e decorazioni; l’armatura è formata da materiale rinforzato con fibre di legno, ed è utilizzata su superfici che saranno sottoposte a frequenti colpi o sforzi.

  • Lastra fonoassorbente: creata unendo due lastre standard tramite l’utilizzo di una particolare colla acustica. Il risultato è un pannello con alta capacità di assorbimento del suono, molto utilizzato in strutture per il settore terziario.

  • Lastra flessibile: molto simile alla lastra standard, ma di spessore inferiore e con una maggior adattabilità alle superfici irregolari: utilizzata negli spazi interni che prevedono curve.

  • Lastra per esterno: faccia rivestita di un sottile strato di cemento alleggerito, dunque più pesante e più complessa da montare del normale cartongesso. Come suggerisce il nome, sono studiate per fungere da pareti esterne per strutture generalmente di piccole dimensioni.

Esistono altre tipologie di lastre di cartongesso, non utilizzate in Italia: le lastre di rivestimento, le lastre “da base” e le lastre a resistenza meccanica migliorata.  Inoltre possibile creare lastre “composte”, unendo quelle standard alle altre tipologie, al fine di incrementarne le caratteristiche di base.

 

L’importanza dello spessore e della taglia

Il cartongesso può avere diversi spessori predefiniti, i più comuni dei quali sono 10 mm circa e 12,5 mm circa, e varia ovviamente dall’utilizzo che si intende farne: allo stesso modo, i pannelli vengono venduti in taglie diverse, generalmente in rettangoli da 1,2x2,4 metri circa.

Queste caratteristiche sono fondamentali non solo per l’uso, ma anche per la montatura: infatti i pannelli spesso vengono tagliati e poi fissati ad infrastrutture di legno o alluminio; la precisione e la cura devono essere millimetriche, per garantire stabilità e resistenza alla struttura finale. 

In linea generale, le misure dello spessore e della taglia non variano con la tipologia di cartongesso, poiché i cambiamenti sono per lo più interni, e riguardano la miscela tra il gesso e altri additivi.

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