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All’interno e all’esterno di un cantiere edile è fondamentale dotarsi degli strumenti di sicurezza giusti: la recinzione cantiere è sicuramente tra questi.
Parliamo dello strumento di confinamento che delimita e segnala l’area in cui avvengono i lavori all’interno del cantiere edile. È un vero e proprio perimetro all’interno del quale si effettuano i lavori, operano le maestranze e avviene lo stoccaggio dei materiali e il transito dei mezzi d’opera.
In altre parole, la recinzione ha la funzione di regolamentare e impedire, per ragioni di sicurezza, l’accesso a persone non autorizzate. Scopriamo di più sulla recinzione cantiere: cosa dice la normativa e come scegliere la migliore.
L’articolo 109 del Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 disciplina la materia delle recinzioni da cantiere e afferma che ogni cantiere deve necessariamente essere dotato di recinzione con caratteristiche idonee ad impedire l’accesso di estranei e personale non addetto ai lavori.
Il D.Lgs. individua come soggetti responsabili i datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, che sono tenuti a predisporre “l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili”.
In altre parole, i datori di lavoro sono tenuti a mantenere la recinzione di cantiere in perfetta efficienza per l’intera durata dei lavori. Inoltre, qualora le esigenze lavorative richiedessero la rimozione di tutta o parte della rete, i datori di lavoro dovrebbero prevedere un sistema alternativo di protezione.
L’allegato XV allo stesso D.Lgs. (punto 2.2.2., lettera a) prevede che il Piano di sicurezza e coordinamento, redatto dal coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, debba contenere “le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni”.
Inoltre, le dimensioni e le modalità di realizzazione della recinzione devono sottostare alle prescrizioni del Regolamento edilizio del Comune in cui si opera. Per esempio, in alcuni centri storici possono essere prescritte recinzioni con pannelli di legno o teli di polietilene serigrafati, recanti l’immagine dell’edificio di cui è in corso l’intervento.
In ogni caso, le prescrizioni più frequenti sulla recinzione cantiere riguardano:
Nel corso degli anni, anche le recinzioni per cantieri hanno subito delle evoluzioni: dalle reti colorate in polietilene alle cesate più sofisticate e serigrafate, utilizzate come supporti per comunicare i contenuti di un’opera in corso di realizzazione.
In generale, la recinzione può essere realizzata con diversi materiali. Ogni tipologia di recinzione è caratterizzata da peculiarità differenti, più o meno adatte alle singole situazioni ed al tipo di lavori effettuati. Quattro le tipologie più diffuse:
Viene fissata su pali in ferro o in legno infissi nel terreno. È una soluzione semplice, economica e rapida da realizzare. È permeabile al vento e, grazie al colore fosforescente, permette un’alta visibilità. Non garantisce la riservatezza e l’invalicabilità.
I pannelli autoportanti sono moduli di rete metallica zincata, installati su basamenti in calcestruzzo, dotati di fori per il collegamento e il posizionamento dei moduli stessi. Semplici e veloci da installare, sono recinzioni mobili permeabili al vento e resistenti agli agenti atmosferici.
Sono indicati nei cantieri mobili, in quanto permettono di modificare la disposizione degli elementi attraverso semplici operazioni di movimentazione dei pannelli stessi.
Viene realizzata con tavole di legno assemblate tra loro o con moduli in lamiera grecata installati su montanti sagomati, infissi direttamente nel terreno o ancorati a cordoli. Il profilo cieco scherma l’ambiente circostante dal cantiere e mitiga il rumore e la proiezione verso l’esterno di detriti e polveri.
È una soluzione economicamente onerosa e impegnativa: richiede, infatti, una particolare attenzione in fase di montaggio per evitare il ribaltamento in caso di vento.
Le barriere stradali sono sbarramenti tipo new jersey, costituiti da cassoni modulari in plastica (vuoti e riempiti con sabbia o acqua per garantire la stabilità) o in calcestruzzo preconfezionato. Delimitano parzialmente l’area delle lavorazioni e limitano l’impatto veicolare.
La loro movimentazione è particolarmente impegnativa. In sommità alle barriere in calcestruzzo possono essere applicati, utilizzando gli appositi fori, pannelli in rete metallica zincata. In questo caso, la delimitazione dell’area risulta totale.
Dakota Group è presente sul mercato con tre proposte di recinzioni da cantiere.
È realizzata in materiale estruso mono orientato, a maglia ovoidale, di colore arancio, di altezza variabile da 1 metro a 1 metro e 80 centimetri. È disponibile in grammatura di 160 gr/mq Professionale e in rotoli da 50 metri, confezionati in foglio di cellophane.
È realizzata in materiale estruso mono orientato, a maglia ovoidale, di colore verde, di 1 metro e 20 e 1 metro e 80 centimetri di altezza È disponibile in grammatura di 160 gr/mq Professionale e in rotoli da 50 metri, confezionati in foglio di cellophane.
È realizzata in materiale estruso mono orientato, a maglia ovoidale, di colore arancio, di altezza variabile da 1 metro a 1 metro e 80 centimetri. È disponibile in grammatura di 160 gr/mq Professionale e in rotoli da 50 metri, confezionati in foglio di cellophane.
Le recinzioni cantiere Dakota sono impiegate per recintare le aree di cantiere, per segnalare la presenza di scavi e delimitare le aree destinate ad eventi. Sono in polietilene e resistono alle sollecitazioni meccaniche, agli strappi e all’invecchiamento dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici.Dakota Group è presente anche con tre reti oscuranti di differente colore:
Sono realizzate in polietilene ad alta densità, a maglia aperta, di altezza variabile e confezionate in cellophane. Sono resistenti alle sollecitazioni meccaniche, agli strappi e all’usura del tempo. Vengono utilizzate per proteggere persone e strumenti dall’esposizione della luce solare diretta e come frangivista di aree private.
Per facilitare l’aggrappo delle reti oscuranti da cantiere, Dakota Group realizza e commercializza le Clip Tendi-Rete Oscurante: sono in polipropilene e vengono confezionate in sacchetti e scatole.
Con l’isolamento del tetto si viene a creare quindi un vero e proprio “sistema”, proprio come accade con il cappotto termico, nel quale diversi materiali collaborano tra loro per ottenere un risultato finale: il piano (con soletta piana o soletta obliqua), la barriera al vapore o il freno a vapore, il materiale isolante e la membrana traspirante.
Come sempre, l’installazione della barriera al vapore deve essere eseguita da personale specializzato, al fine di ottenere un risultato funzionale e di evitare potenziali problematiche.
Infine, Dakota Group propone le reti per ponteggi, in due colori:
Sono realizzate in polietilene ad alta densità, a maglia aperta, in rete tessuta, con bordi occhiellati (nel tipo di colore bianco i bordi sono rinforzati ad asola) e di altezza variabile.
Sono resistenti alle sollecitazioni meccaniche, agli strappi e all’usura del tempo. Vengono utilizzate per mascherare i ponteggi, proteggere cose e persone dall’esposizione della luce solare diretta e come frangivista per delimitare aree private.