Cappotto interno o esterno: qual è la differenza?

L’installazione del  cappotto termico è senza dubbio la soluzione ideale per migliorare l efficienza energetica di un edificio mediante isolamento termico e acustico. 

Infatti, la presenza di ponti termici, comune negli edifici più datati, è la causa primaria della dispersione di calore nell’ambiente esterno e della formazione di muffe sulle pareti. Il cappotto termico risolve il problema tamponando le discontinuità costruttive e migliorando sia il comfort abitativo, sia l’impatto sull’ambiente.

Attualmente esistono due tipologie di isolamento a cappotto: quello interno e quello esterno. Scopriamo quali sono le differenze tra il cappotto interno e il cappotto esterno e quali sono i migliori materiali da usare per realizzarli.

 

Come si esegue la posa in opera del Sistema Cappotto termico: scarica la guida!

 

Isolamento termico: come funziona il Sistema a Cappotto?

Il cappotto termico è una copertura che, proprio come un soprabito, copre le pareti degli edifici migliorandone la tenuta termica e il comfort abitativo. In termini più tecnici, si tratta di un sistema di coibentazione volto a diminuire i ponti termici che si realizza attraverso l’applicazione di pannelli isolanti sulle pareti esterne o interne. 

Si compone di tre strati principali

  • Un pannello, composto da materiali traspiranti e isolanti, fissato alla parete con malta collante e appositi  tasselli per cappotto
  • Un’armatura di rinforzo che mantiene l’aderenza dei pannelli nel tempo; 
  • Un intonaco di base sul quale viene steso l’intonaco di finitura. 

Il cappotto termico può essere posizionato sia sulla superficie esterna della parete, sia su quella interna. Cosa scegliere, cappotto interno o esterno? Tra le due tipologie di isolamento esistono alcune differenze che vanno valutate con attenzione.

 

Cappotto termico interno: caratteristiche, pro e contro

Il cappotto interno viene realizzato ricoprendo le pareti interne dell’edificio con materiale isolante e, diversamente da quello esterno, non necessita di particolari permessi comunali per essere installato.

Esistono dei casi in cui il cappotto termico esterno non è realizzabile e quello interno è l’unica alternativa possibile: quali?

  • Quando si vive all’interno di un condominio, la scelta di installare un cappotto esterno potrebbe non essere condivisa da tutti i condòmini: in questo caso si può ricorrere al cappotto interno per isolare la propria abitazione autonomamente;
  • In caso di interventi su immobili vincolati, ovvero immobili ai quali non è possibile apportare modifiche per un fattore architettonico.

 

Cappotto interno: vantaggi e svantaggi

Quali sono i vantaggi di scegliere un rivestimento a cappotto per interni?

  • Offre buone prestazioni di isolamento termico e acustico;
  • Migliora il comfort abitativo;
  • Se paragonato al cappotto esterno è meno costoso;
  • Non implica un aumento dei volumi dell’edificio;
  • Richiede tempi di installazione e posa ridotti rispetto al cappotto esterno.

Se da un lato l’isolamento interno offre buone prestazioni, dall’altro presenta alcuni svantaggi rispetto a quello esterno:

  • Riduce inevitabilmente la metratura dello spazio abitabile;
  • Non risolve il problema dei ponti termici tra i diversi piani dell’edificio;
  • In alcune aree della casa può essere difficile da applicare.

 

Come avviene la posa del cappotto interno

L’installazione di un cappotto termico interno richiede tempi più brevi rispetto a quella di un cappotto esterno. Ma, come si fa il cappotto interno? Seguendo pochi semplici passaggi:

  • Preparazione e pulizia della superficie;
  • Preparazione della struttura: realizzazione della controparete in cartongesso utilizzando strutture di supporto in legno o alluminio;
  • Posa dei pannelli, utilizzando le viti apposite per cartongesso, e fissaggio del lavoro;
  • Stesura dell’intonaco e finitura.

Pur essendo un procedimento più semplice e breve rispetto all’installazione del cappotto esterno, è sempre importante rivolgersi a professionisti per ottenere risultati funzionali.

 

Cappotto termico esterno: caratteristiche, pro e contro

Il cappotto termico esterno è un intervento che implica l’applicazione di pannelli isolanti sulle pareti esterne dell’edificio. Diversamente dal cappotto interno, l’isolamento esterno necessita di permessi comunali appositi per essere realizzato in quanto modifica direttamente la parte esterna dell’edificio.

 

Cappotto esterno: vantaggi e svantaggi

Quali sono i vantaggi di scegliere un cappotto termico esterno?

  • Garantisce un grado di isolamento termico e acustico efficiente;
  • Garantisce un notevole risparmio energetico;
  • Migliora il comfort abitativo: durante i mesi invernali il cappotto protegge l’abitazione dal freddo e trattiene il calore, durante quelli estivi filtra i raggi del sole;
  • Elimina i ponti termici;
  • Evita problemi legati alla risalita dell’umidità e alla condensa sulle pareti perimetrali;
  • Protegge l’edificio dalle escursioni termiche;
  • Protegge l’edificio da agenti atmosferici e danni causati dall’inquinamento.

Se da un punto di vista funzionale il cappotto esterno garantisce vantaggi importanti rispetto a quello interno, considerando il fattore economico esistono alcuni svantaggi:

  • Costo maggiore, dovuto alla superficie più ampia da coibentare e al costo di manodopera;
  • Necessità di ottenere permessi dal comune per l’installazione;
  • Tempi di realizzazione più lunghi;
  • Implica un aumento della volumetria dell’edificio.

 

Posa del cappotto esterno: come eseguirla in modo corretto

Proprio come per il cappotto interno, anche per quello esterno è fondamentale seguire gli step corretti durante l’installazione. La  norma UNI/TR 11715 riporta tutto il procedimento corretto per l’applicazione del cappotto:

  • Preparazione e verifica dell’idoneità del supporto (con tutte le prove necessarie quali planarità, umidità, etc.);
  • Applicazione del collante;
  • Zoccolatura;
  • Posa dei pannelli isolanti;
  • Fissaggio dei pannelli con appositi tasselli per cappotto (con particolare attenzione allo schema di tassellatura);
  • Stesura dell’intonaco di base e applicazione della rete d’armatura in fibra di vetro;
  • Applicazione dell’intonaco di finitura. 

 

Che differenza c’è tra cappotto termico esterno e interno: cosa scegliere?

La domanda a cui tutti cercano una risposta: cappotto interno o esterno, cosa scegliere? Non esiste una risposta univoca poiché la scelta migliore dipende dalle esigenze da soddisfare e dalle caratteristiche di ogni situazione.

Infatti, se da una parte il cappotto esterno rappresenta l’isolamento termico più efficace e durevole, dall’altra risulta più costoso e lungo da realizzare. Dall’altro lato, il cappotto interno ha costi ridotti, ma la sua installazione implica inevitabilmente la riduzione dello spazio abitabile e le sue performance - seppur ottime - sono inferiori a quelle dell’isolamento esterno.


Costo cappotto esterno e costo cappotto interno: cosa cambia?

Il  costo di un cappotto termico dipende da diversi fattori: 

  • La superficie complessiva da ricoprire;
  • La tipologia di pannelli e di materiali isolanti utilizzati;
  • La necessità o meno di realizzare un’impalcatura;
  • Il costo di manodopera.

In linea di massima, si può affermare che l’installazione di un cappotto interno è un intervento più economico rispetto a quella di un cappotto esterno (in quanto la superficie da ricoprire è inferiore, i tempi di posa più brevi e i costi di manodopera ridotti), ma l’isolamento esterno può risultare migliore dal punto di vista dell’efficientamento energetico e del comfort abitativo.

 

Materiale per cappotto termico: quale scegliere?

L’efficienza di un cappotto termico, che si tratti di cappotto interno o esterno, varia in base al tipo di materiale che viene scelto come isolante. I pannelli isolanti comunemente utilizzati per realizzare il cappotto termico si dividono in tre grandi categorie:

  • Materiali sintetici, come PVC, polistirene espanso (EPS) e polistirene estruso (XPS). Tra tutti i materiali isolanti, sono quelli più economici e facilmente reperibili. Hanno valori di conducibilità termica bassi e sono molto leggeri;
  • Materiali di origine minerale, come lana di vetro e lana di roccia. Sono caratterizzati da valori di conducibilità termica molto bassi e sono apprezzati per la loro incombustibilità;
  • Fibre naturali, come sughero, fibra di legno, cellulosa e lana di pecora. Sono più costosi rispetto ai prodotti sintetici, ma sono più sostenibili.

Tra tutte le alternative presentate, uno dei migliori materiali isolanti per rapporto qualità/prezzo è la  lana di roccia. Questa fibra minerale è resistente all’umidità, è incombustibile, rallenta la propagazione del fuoco in caso di incendio e garantisce ottime prestazioni sia per l’isolamento acustico che termico. Inoltre, è un materiale completamente riciclabile, che contribuisce alla salute del nostro pianeta e sposa i principi di un’edilizia eco-friendly.

 

Cappotto termico: spessore minimo

Lo spessore minimo del cappotto termico dipende inevitabilmente dalla tipologia di coibentazione e dal tipo di materiale impiegato:

  • Cappotto termico esterno: lo spessore minimo è condizionato dalla trasmittanza, dalla resistenza termica e dalla conducibilità termica del materiale isolante. La trasmittanza (U) è la quantità di calore che attraversa un metro quadrato in un’ora (quando la differenza di temperatura è 1 kelvin). La resistenza si ottiene con il calcolo 1/U. La conducibilità termica varia per ogni materiale isolante e indica la quantità di energia che riesce ad attraversare il pannello isolante. Lo spessore del cappotto dipende da tutti questi fattori ed è, in genere, di circa 10 cm.

  • Cappotto interno: lo spessore minimo di un cappotto interno deve tenere conto inevitabilmente della riduzione dello spazio abitabile. Proprio per questo, si consiglia di scegliere pannelli con spessore di circa 6 cm, così da non ridurre troppo gli spazi interni all’abitazione.

I vantaggi del cappotto termico

Che si tratti di cappotto esterno o interno, i vantaggi per chi vive gli ambienti nel quotidiano sono notevoli!

Annullando i ponti termici, il cappotto abbassa il rischio di condensa e muffa sulle pareti ed evita la dispersione termica, tanto in inverno quanto in estate. Questo significa che le stanze interne potranno mantenere una temperatura piacevole senza accendere gli impianti di riscaldamento/raffrescamento 24 ore su 24, riducendo i costi delle bollette e abbattendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. 

Fare il cappotto alla casa significa anche aumentare il valore commerciale dell’edificio. Infatti, l’installazione di un sistema di isolamento aumenta la classe energetica di appartenenza degli immobili e la loro possibilità di essere venduti a un prezzo maggiore rispetto a case e appartamenti con ponti termici, dispersioni di calore, problemi di muffa e risalita dell’umidità dal terreno. 

Infine, i cappotti termici vengono coperti dai finanziamenti statali per l’efficientamento energetico, permettendo ai proprietari di rientrare del proprio investimento in poco tempo.

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