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Edilizia e deep renovation sono ormai due termini che vanno di pari passo.
Non è una novità, infatti, che in Italia la maggior parte del patrimonio edilizio sia ormai vecchio, inefficiente e inadeguato: il 97% delle residenze fanno parte della categoria energetica G, il che si traduce in un costo maggiore sia per chi ci abita, che deve pagare bollette più alte, ma anche per l’ambiente, perché le abitazioni sono la causa del 40% dell’inquinamento del Paese.
La necessità di rinnovare e passare a delle strutture più efficienti e sostenibili ha portato l’Unione Europea a stabilire una scadenza - il 2050 - entro cui apportare degli interventi di riqualificazione energetica.
La deep renovation è definita dall’UE come la ristrutturazione di un edificio, economicamente vantaggiosa, che riduce il consumo finale di energia di almeno del 60% rispetto alla condizione precedente all’intervento.
Con la situazione attuale in Italia - il settore immobiliare in crisi e la presenza di costruzioni ormai datate - la deep renovation diventa l’opportunità migliore per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione previsto per il 2050 e per incentivare a interventi più accessibili e vantaggiosi sia per gli addetti ai lavori ma anche per le famiglie.
Il settore dell’efficientamento energetico è in continua crescita, portando con sé un vantaggio notevole per le imprese edili che investono nella riqualificazione: in particolare dopo l’entrata in vigore della Direttiva Europea 2018/844/UE e dell’Ecobonus 2019, gli incentivi e le detrazioni per gli interventi a risparmio energetico per le famiglie hanno spinto gli italiani a valutare questo tipo di provvedimenti, sia per il beneficio immediato di risparmio nella spesa di ristrutturazione, ma anche per un ritorno successivo in bolletta dovuto alla riduzione dei consumi e all’aumento del benessere percepito.
Nel rispetto dei criteri di efficienza e del risparmio energetico, la coibentazione termica degli edifici privati è la soluzione migliore per garantire una bassa dispersione termica e per aumentare il benessere abitativo.
Il sistema consiste nel fare il classico cappotto dei muri perimetrali, che sono i più esposti agli agenti atmosferici e al cambiamento termico, per mantenere il più a lungo e più facilmente la temperatura interna della stanza.
Le agevolazioni fiscali sono concesse anche per chi effettua investimenti per la sostituzione dell’impianto elettrico oppure la sua integrazione per la messa a norma del sistema.
Tra gli interventi specifici sono inclusi i sistemi di sicurezza e di videosorveglianza collegati a centraline e rilevatori di prevenzione antifurto, la cablatura completa degli edifici con lo scopo di connettere tutte le unità immobiliari residenziali, l’installazione di sistemi di comunicazione, robotica e tecnologici più avanzati e dell’interruttore differenziale per la messa in sicurezza del circuito.
Anche nel caso di una sostituzione del pavimento per cambiare le tubature o per installare un sistema di riscaldamento a pavimento è possibile beneficiare di alcuni bonus per le ristrutturazione e ottenere delle detrazioni Irpef fino al 36%.
Una delle voci principali di riqualificazione a cui si fa riferimento è l’adeguamento sismico degli edifici e la loro messa in sicurezza, soprattutto a causa della conformazione del terreno italiano, particolarmente soggetto ai terremoti per via della sua posizione nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica.
Per consolidare e risanare le mura danneggiate, ma anche per riqualificare un edificio datato in buone condizioni, la soluzione è intervenire attraverso il ciclo strutturale.
Il ciclo strutturale è un sistema di rinforzo che consente di consolidare il muro evitando degli interventi interni invasivi e di migliorare le prestazioni di tutta la struttura.
I benefici apportati da questo tipo di intervento non sono solamente di tipo meccanico e di resistenza, ma, in base alla tipologia di ciclo strutturale, conferiscono alla muratura:
Può inoltre essere applicato a diversi tipi di muratura e non dipende dall’età del muro, ad eccezione dei casi in cui le condizioni siano estreme e l’intervento non riesca a garantire i requisiti di sicurezza richiesti.