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La posa del cappotto termico è una soluzione sempre più diffusa per migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Prima di procedere all'installazione, è necessario effettuare accurate verifiche sull'idoneità del supporto, al fine di garantire un lavoro a regola d'arte e risultati duraturi nel tempo. Coibentazione termica e risparmio energetico.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutti i controlli da svolgere sul supporto murario per valutarne l'idoneità a ricevere il cappotto termico. Forniremo inoltre utili indicazioni operative tratte dalla norma UNI/TR 11715, di riferimento per la corretta posa in opera dei sistemi isolanti termici per l'esterno (ETICS).
Prima di passare ai controlli veri e propri, è opportuno acquisire tutte le informazioni disponibili sulla tipologia costruttiva dell'edificio, la sua età di costruzione e gli eventuali interventi effettuati nel tempo.
Queste informazioni possono essere recuperate dal progetto architettonico originale, da precedenti progetti di ristrutturazione, dalla documentazione catastale o da un sopralluogo approfondito con l'ausilio di prove diagnostiche strutturali.
È importante ricostruire la stratigrafia delle pareti e individuare la presenza di eventuali anomalie o discontinuità. Questa fase preliminare è utile per orientare al meglio le verifiche successive.
Il primo controllo da effettuare è un'attenta ispezione visiva delle superfici, possibilmente su tutti i lati dell'edificio. Questo sopralluogo serve per rilevare la presenza di:
Tutte le anomalie riscontrate dovranno essere annotate, mappate sulla parete e documentate fotograficamente. Particolare attenzione va posta a balconi, cornicioni, davanzali e tutti gli elementi sporgenti soggetti a infiltrazioni d'acqua.
Oltre al controllo visivo, per analizzare approfonditamente lo stato di degrado delle pareti è consigliabile effettuare alcune indagini strumentali non distruttive, ad esempio:
Queste analisi strumentali consentono di ottenere informazioni preziose sullo stato di salute effettivo della parete e sulla presenza di anomalie nascoste, orientando così le successive operazioni di ripristino e consolidamento.
Un parametro fondamentale da valutare attentamente è la resistenza meccanica del supporto nel suo complesso. Una parete non idonea dal punto di vista strutturale, infatti, non potrà sostenere l'applicazione di un cappotto esterno.
La resistenza può essere valutata tramite:
I valori riscontrati vanno sempre rapportati alle caratteristiche della parete (materiali, spessore, stato di conservazione) e confrontati con i valori minimi indicati dalla norma UNI TR 11715 per l'applicazione dell'ETICS.
Prima di applicare il cappotto è necessario verificare che la muratura sia sufficientemente asciutta. Un contenuto di umidità eccessivo, infatti, può compromettere la corretta adesione dell'isolante termico.
Il contenuto d'acqua può essere determinato tramite:
I valori di riferimento accettabili sono indicati nella norma UNI TR 11715. In caso di umidità eccessiva è necessario risanare la muratura prima di procedere con il cappotto termico.
Oltre al contenuto d'umidità va valutata la capacità della parete di assorbire acqua per capillarità dal terreno sottostante. Questo fenomeno causa il degrado nel tempo del cappotto termico.
L'assorbimento idrico si determina secondo la norma UNI EN ISO 15148, applicando una determinata quantità d'acqua sulla superficie della parete e misurando l'altezza raggiunta dal fronte di umidità nel tempo.
In base ai risultati ottenuti si può stabilire la necessità o meno di interventi preventivi per ridurre l'assorbimento capillare del supporto murario.
Prima di applicare il cappotto termico è importante verificare il grado di omogeneità della superficie, controllando in particolare:
Se il supporto risulta disomogeneo è necessario procedere ad una preparazione preliminare tramite ripristini localizzati, regolarizzazioni o applicazione di intonaco armato.
Infine, nel caso di edifici sottoposti a norme antincendio, è necessario verificare la resistenza al fuoco delle pareti dopo l'applicazione del cappotto termico.
L'aumento di spessore dovuto al cappotto, infatti, potrebbe modificare la resistenza al fuoco della parete iniziale. La verifica va condotta in accordo con le normative antincendio vigenti.
In generale l'applicazione del cappotto implica la necessità di:
La resistenza al fuoco della parete va poi certificata tramite approcci analitici o prove sperimentali.
Sulla base di tutte le verifiche effettuate, sarà possibile evidenziare le eventuali carenze del supporto e definire gli interventi necessari al fine di garantirne l'idoneità.
Tra le principali operazioni di ripristino e consolidamento citiamo:
Solo quando il supporto verrà riportato a condizioni adeguate, sarà possibile procedere con l'applicazione del sistema a cappotto termico.
Oltre alle verifiche precedentemente descritte, eseguite in fase progettuale, la norma UNI/TR 11715 prevede una serie di controlli da effettuare preliminarmente in cantiere, a supporto già preparato, tra cui:
Questi ulteriori riscontri sono utili per decidere a livello operativo sulle eventuali misure correttive immediate da adottare prima della posa del cappotto termico.
L'idoneità del supporto è un requisito imprescindibile per garantire una posa a regola d'arte e la durabilità nel tempo del cappotto termico. Prima dell'installazione è quindi necessario effettuare accurate verifiche sullo stato delle pareti e provvedere a tutti gli interventi di consolidamento e ripristino eventualmente necessari.
La norma UNI/TR 11715 fornisce preziose indicazioni sui controlli da eseguire e sui limiti di accettabilità del supporto murario. Attenersi scrupolosamente a queste linee guida consente di ridurre al minimo il rischio di insuccesso dell'intervento di isolamento a cappotto.
Dakota Group: un fornitore unico di materiale per Cappotto Termico